Inviato: Dom Mar 13, 2011 9:38 am Oggetto: PROLOGO ROMA SUD- TURBIKE O ARMATA BRANCALEONE?
CARI TURBIKERS, VOGLIO SCRIVERE DUE PAROLE RIGUARDO QUELLA CHE SAREBBE DOVUTA ESSERE,UN USCITA DI GRUPPO E CHE TALE NON E' STATA. L'USCITA DI GRUPPO DOVREBBE ESSERE IL TOP,LA SUBLIMAZIONE,L'ORGASMO FINALE X UN GRUPPO UNITO,IN SINTONIA IN POCHE PAROLE:COESO, INVECE COME ORMAI CAPITA SPESSO,E' SOLO UNA COSA DELLA QUALE LA MAGGIOR PARTE VORREBBE FARE A MENO. IO CHE VIVO QUI A ROMA SUD E FREQUENTO LA LITORANEA DI OSTIA,MI IMBATTO SPESSO IN GRUPPI IMPORTANTI E NUMEROSI CHE VANNO INSIEME TUTTI X TUTTO IL TRAGITTO COME UN ENORME SCIAME DI API,X UNA VOLTA (si puo' fare credo) ANCHE CHI E' PIU' FORTE SI ADEGUA ALLA STRATEGIA DEL GRUPPO E CIOE' QUELLA DI STARE TUTTI UNITI.VI ASSICURO CHE COLPISCE VEDERE TUTTE QUELLE PERSONE UNITE IN UNO STESSO COLORE,DA IMPRESSIONE DI FORZA. A ME L'USCITA DI OGGI HA FATTO PENSARE PIU' CHE ALTRO A UNA GRANDE "ARMATA BRANCALEONE" OGNUNO COL SUO GRUPPETTO,E GLI ALTRI NELLE MANI DEL SIGNORE. IN QUESI ULTIMI MESI MI E' CAPITATO DI LEGGERE E ASCOLTARE IL CONTINUO BATTAGLIARE SU MAGLIE DI VARI COLORI ,NUMERI SUL CASCO,FASCETTE COLORATE PER POTER CAPIRE CHI ARRIVA PRIMA O DOPO NELLE GARETTE INTERNE DEL GRUPPO DI LEGGERE A QUANTE E QUALI G.F. SI DEBBA PARTECIPARE,SE SI FA' PARTE DELLA FANTOMATICA SQUADRA G.F.,COME SE GLI ALTRI NON FACESSERO PARTE DEL GRUPPO STESSO. QUESTO MI HA LASCIATO UN PO' D'AMARO IN BOCCA CERTO QUALCUNO POTRA' OBBIETTARE CHE PROPRIO IO CHE PER TUTTO L'ANNO SCORSO NON HO MAI INDOSSATO LA MITICA MAGLIA GIALLO-TURBIKE ,POSSA FARE UNA FILIPPICA AGLI ALTRI,MA QUELLA E' STATA UNA PROVOCAZIONE X DISSOCIARMI DA UN MODO DI INTERPRETARE LO SPIRITO CHE "NOI" TURBIKERS DI VECCHIA GENERAZIONE AVEVAMO FINO A QUALCHE TEMPO FA' ORA A DIFFERENZA DI PRIMA CONTA SOLO LA GARA,LA VITTORIA,L'ESSERE PIU' COMPETITIVO DEGLI ALTRI PRIMA SI VENIVA AL TURBIKE PRIMA DI TUTTO PER RITROVARSI E STARE INSIEME,POI VENIVA ANCHE LA COMPETIZIONE ,MA SEMPRE IN UN MODO MOLTO PIU' SOFT DI ORA. ADESSO SI ARRIVA ANCHE A STILARE SUL PROGRAMMA UN TRITTICO DI USCITE DA FAR ARROSSIRE ANCHE I PROFF. VEDI(18-19-20 Giugno) E COME HO GIA' AVUTO MODO DI SCRIVERE UNA RIFLESSIONE :"ma una famiglia non ce l'avete?" .SO GIA' CHE MOLTI NON LA PENSERANNO COME ME,CHE SONO L'ULTIMO CHE DEVE PARLARE,MA ANCHE COME BUON ULTIMO IL MIO PENSIERO L'HO VOLUTO ESPRIMERE TORNIAMO CON I PIEDI BEN PIANTATI PER TERRA E NON SCIMMIOTTIAMO ALTRI GRUPPI ROMANI CHE SONO IN TANTE COSE PIU' ALL'AVANGUARDIA DI NOI (non tutti) PENSIAMO SUPRATUTTO AL TURBIKE,AL BENE DEL TURBIKE,TORNIAMO AD ESSERE QUELLO CHE E' SEMPRE STATO IL TURBIKE....UN DIVERTIMENTO,UNO SFOGO,UN RIFUGIO,UN RELAX,MA SOPRATUTTO UNA FAMIGLIA !!!! PER FINIRE COMINCIAMO A FARE PIU' USCITE DI GRUPPO (turistiche) MA FATTE BENE,MENO COMPETIZIONI E FORSE LE COSE COMINCERANNO AD ANDARE UN PO' MEGLIO.SPERO DI NON ESSERE STATO MALEDUCATO CON NESSUNO,QUESTA MIA LETTERA E' UNO SFOGO,SI MA UNO SFOGO D'AFFETTO SINCERO VERSO QUESTO VECCHIO E PRESTIGIOSO GRUPPO CICLISTICO ROMANO! un abbraccio a tutti GIANCARLO
Il programma di quest'anno mi sembra ben fatto. Ognuno può trovare elementi di stimolo e condivisione, è impensabile stilare programmi che trovino tutti soddisfatti al 100% ma mi sembra che gli sforzi compiuti siano nella giusta direzione.
E' assolutamente normale quello che è accaduto ieri e mi sembra difficile evitarlo. Personalmente odio quel percorso, paesaggisticamente mostra il degrado romano dell'abusivismo e della corruzione, non si può correre perchè è pericoloso non si può andare piano perchè non c'è niente da vedere e le macchine ti passano sopra. Forse la soluzione è fare un uscita fuori porta con ristorante annesso ma quanti parteciperebbero? Io ho acquistato un camper principalmente per vedere nel sabato e nella domenica la possibilità di andare a pedalare, insieme a mia moglie, nei luoghi più belli di Italia e in Europa, è una scelta personale, altri vedono l'uscita di 3 ore la domenica dietro casa per essere presenti al pranzo domenicale in famiglia. Ognuno ha le sue esigenze che non devono essere giudicate. Un gruppo ha solo bisogno di proposte, il Turbike ne offre molte.
Poi si può e si deve sempre migliorare con il contributo di tutti....
grazie per l'attenzione
claudio
Ciao Giancarlo, complice il brutto tempo ho pensato a quello che hai scritto e volevo dirti la mia:
Il gruppo và incontro a diverse esigenze c'è chi ci trova l'amico (amici) chi viene perchè da solo nn farebbe certi percorsi, chi scimmiotta l'agonista , etc etc
Il punto è che determinati atteggiamenti sono legati alle ormai numerose classifiche, è un pò come il governo che aumenta i sottosegretari per "accontentare" tutti... ...ma nn siamo ipocriti chi vorrebbe eliminare le gare ops allenamenti programmati, gf tappe o 24h che siano?
Quello che invece a mio avviso nn mai mancare è l'aspetto goliardico faccio due esempi su tutti:
* il contiuno sfottò tra MarcoV e Papirri, ecco quello è il più bell'esempio di agonismo alla "Turbike".
* Il premio più bello della mia risicata bacheca è il Tapiro alla squadra dei Rhino (la mia prima squadra) che il presidente ci diede per il secondo posto alla classifica a squadre, ....cmq nn l'ho ancora perdonato per aver stravolto le regole anche perchè ha vinto la sua squadra (in pieno conflitto di interessi ma siamo in Italia eh eh )
In tutti i modi credo che nn necessariamente tutti debbano fare la stessa cosa quindi l'importante è che ognuno trovi la sua dimensione nel gruppo, che magari offre tanto ma che forse proprio per questo è tanto seguito...
Salvatore
p.s. prendetevela con la pioggia altrimenti nn sarei stato così lungo _________________ ...certezza di morte, scarse possibilità di successo, cosa stiamo aspettando?
Ciao Giancarlo
capisco il tuo sfogo, ma devi pur capire che le persone erano tante,così come variato era il loro allenamento, me ne sono accorto anch'io ieri.
Io esco sempre col gruppo di Roma Nord e la preparazione atletica è molto simile ,quindi i tempi di attesa sono ridotti, ci si aspetta un po dopo una salitella,ma le pianure sono poche.
Ieri era tutta pianura fino al bivio di Lanuvio, quindi è normale che per tutti quei chilometri (55km circa) non si possa andare a velocità turistica. (e comunque sulla Colombo dopo la salita del presidente non siamo andati forte, io personalmente sulla rotonda ho anche fatto 3 giri ed ho aspettato un po,ma niente!).Ci siamo riuniti di nuovo al bar a Tor Vaianica,abbiamo aspettato molto,ma quando siamo ripartiti non eravamo di nuovo tutti.Quindi capisco che manca proprio la mentalità certe volte di fare un'uscita di gruppo (così come quello forte delle allentare un po,quello un po meno forte deve stringere di più i denti).E come ho sentito anche in altri grupponi domenicali, non si può pretendere che un gruppo aspetta una persona che esce in bici una volta al mese, perchè nel gruppo ci sta anche gente che fa più uscite settimanali, quindi è tutto normale quello che è accaduto ieri!Io quando esco con vari gruppi, uscendo solo sabato e domanica, non pretendo assolutamente di essere aspettato!
Secondo il mio pensiero era giusto stringere un po i denti fino ad Ostia,perchè eravamo in tanti e ancora fresci di chilometri così da arrivare tutti insieme per poi fare la litoranea con qualche fatica,visto il vento contrario e radunarci al bar...per poi ripartire tutti insieme e da lì formare due gruppetti.
Ciao
Simone
Ultima modifica di NoFear il Dom Mar 13, 2011 11:40 am, modificato 1 volta in totale
Registrato: Mar 15, 2009 Messaggi: 290 Località: Roma Nord
Inviato: Dom Mar 13, 2011 11:34 am Oggetto:
Rispondo agli amici Giancarlo e Salvatore, che considero persone con sani principi agonistici e non. Quello che scrive Giancarlo purtroppo, si è verificato anche qui a Nord qualche settimana fa, nell'uscita verso il lago di Bracciano. Quel giorno addirittura, un gruppo di noi che aveva spettato 20 minuti gli altri al bivio di Campagnano, è stato scaricato dopo la sosta a Trevignano. Sono cose che non dovrebbero accadere. Va bene l'agonismo, e credo di poter parlare a ragione, ma quando si esce per una turistica, si dovrebbe restare tutti insieme. Io sono cresciuto con persone che mi hanno insegnato a rispettare regole fondamentali in bicicletta, e che non mi hanno mai lasciato per strada. Per questo quando vedo qualcuno in difficoltà, cerco di riportarlo nel gruppo. Non credo Salvatore, che le varie anime del Gruppo non possano coesistere accontentando tutti. Per esempio si possono fare dei tratti ad andature diverse, ma consentire a tutti di rientare. E' questa secondo me la strada da seguire per il futuro. E siamo proprio noi insieme ai veterani a doverci fare carico del compattamento del Gruppo e dell'inserimento dei nuovi, insegnando le regole del pedalare insieme.
Un saluto. _________________ andrew
Non credo Salvatore, che le varie anime del Gruppo non possano coesistere accontentando tutti.
Ciao Andrea probabilmente ho scritto male le varie anime del gruppo possono e devono convivere assolutamente , anzi è proprio quello che volevo dire, ovvero tutti possono trovare e soddisfare i propri desideri.
Intanto continua a piovere
Salvatore _________________ ...certezza di morte, scarse possibilità di successo, cosa stiamo aspettando?
Inviato: Dom Mar 13, 2011 2:40 pm Oggetto: PROLOGO ?!?!?!?
Già ieri, avevo, con rammarico, registrata l'amarezza di Giancarlo, ben rappresentata nella sua mail di ieri.
Sarà che oramai ci abbiamo fatto l'abitudine, ma non mi ha sorpreso l'andamento della giornata.
D'altro canto, quando la seconda uscita, cosiddetta di Prologo, ha in programma 130 km ( !!!) come si può pensare che i top bikers, potessero adattarsi alla nostra andatura. Se alla già scarsa voglia di stare insieme, sommiamo il " gioco dei semafori sulla Colombo ", il frazionamento del gruppo diventa fattore inevitabile.
Questa è la razionale interpretazione dell'uscita di ieri.
Ciò non di meno, sento di dover sottoscrivere tutto quanto scritto da Giancarlo, specie quando parla di altri Gruppi che in analoghe uscite, riescono a mostrare una compattezza migliore della nostra.
Vi do un solo dato, nelle uscite invernali, spesso siamo ( persino io !!) giunti al bar di Torvaianica con una media fra i 29 3d i 30 km/h.
Ieri, che potevamo avvalersi di treni importanti ( solo che ne avessero avuto la voglia ... ) avremmo potuto, nonostante il vento ( anzi .. a maggior ragione, fare gruppo .. ) provare a stare insieme, ma non è stato possibile e, fra un gruppetto e l'altro, sono arrivato al Bar a poco più di 25 km/h !!
Morale: come ho sempre sostenuto, la Bicicletta resta sempre uno sport di Squadra ( che meglio si esprime ... a tavola !! ) nel quale ciascuno è da solo con la propria fatica e la propria condizione.
Peccato, avremmo potuo dare una maggiore dimostrazione di coesione.
Almeno fino alla sosta al Bar, poi ciascuno secondo la propria condizione.
La mia previsione è che a breve, noi over "....nta " avremo bisogno di un programma con un profilo maggiormente " turustico ", spero solo che ciò sia possibile all'interno del " Turbike ".
Ricordate che già da qualche anno qualcuno parlava di "Turbike" e di "Agobike"; segno quasto che il fenomeno era già "in progress" !!
Ragazzi, alle prossime !!
medardo
Ciao Medardo,
il fatto che voi siete arrivati al bar con una media poco superiore ai 25km/h ,mentre il mio ciclocomputer segnava poco più di 30km/h... mi fa pensare che, dato che non abbiamo tirato eccessivamente, chi stava dietro non si sia impegnato per stare uniti. Un tragitto di 50km di completa pianura fatto da un gruppo con una media di 25km/h, vuol dire aver "passeggiato" per tutto il tempo.
Qui non stiamo parlando di agonismo,ma di tirar fuori la grinta...vi assicuro che se c'era agonismo un tragitto del genere si superavano pure i 40km/h di media in gruppo!
Intervengo anch'io in questa "discussione" che mi tocca particolarmente e che è stata già oggetto di conversazioni con molti di coloro che indossano o indossavano la maglia gialla del TUR-(turistica)BIKE.
Intervengo perchè conosco Giancarlo, Andrea e Medardo da anni e loro, insieme ad altri nomi importanti di questo gruppo che di questo "gioco" erano appassionati ma che poco partecipano a questo nuovo modo di comunicare telematico, mi hanno accolto fin dalla prima uscita di GRUPPO, trasmettendomi le regole tacite e la mentalità del Turbike di allora.
Sicuramente un numero minore di partecipanti garantiva una gestione migliore ma, l'atmosfera che si respirava era proprio quella descritta nelle righe più sopra. L'uscita del sabato era l'incontro di amici che scoprivano i bei posti ed i paesini limitrofi a Roma. Era per qualcuno la fuga dallo stress di una moglie nervosa, per altri un modo per perder qualche grammo di pancia per altri ancora la scoperta di uno nuovo sport. Ma ricordo con molto piacere, soprattutto per me che ero un neofita, piacevolissimi sfottò, piacevolissimi momenti di unione al giro di boa con panini al prosciutto (vinto dalla squadra tutta in una precedente GF) e buon vinello, o pause dopo alcune tappe (vedi quella del sasso) dove ci si fermava a banchettare in quel ristorantino nascosto dietro l'angolo.
Non ricordo litigi sul colore della maglia, sul copricasco, sul mossiere (attività che tra un po' necessiterà di un albo) su regole, sui premi e sulle andature.
Grazie al VECCHIO turbike magistralmente gestito dal Presidente, ho imparato ad andare in bici, a godere dei panorami lungo il percorso ad aiutare i miei compagni di squadra (da sempre DAINI) in difficoltà, ad essere aiutato da loro e, ho apprezzato l'aiuto ricevuto spontaneamente ed amichevolmente anche da coloro che della mia squadra non erano.
Un gesto questo ormai di pochi e per pochi cui ho avuto la fortuna (per l'importante supporto ricevuto) di partecipare come protagonista (in crisi) in una delle pochissime tappe cui partecipai la scorsa stagione.
Gesto di fairplay non-agonistico d'altri tempi e ripeto non da e per tutti.
Ricordo infatti le critiche ed i commenti che seguirono la scissione TURBIKE/PETITVELO' rivolte a quest'ultimo perchè consideratoun team troppo agonistico e poco attento alle ruote più lente.
Eh si, quell'agonismo che oggi da quella parte è diminuito fino quasi a sparire (potete controllare il loro calendario) e che qui invece è cresciuto esponenzialmente.
Aggiungo inoltre, perchè ho letto citazioni riferite ad altri gruppi, che proprio in altri gruppi regna la "pace e la solidarietà" forse, anzi sicuramente, per l'assenza di quell'agonismo esasperato che si sta impossesando del "gioco turbike". Ho avuto modo di fare uscite proprio con team diversi durante l'nverno e ciò che mi ha colpito è stato vedere il capitano, il leader, il più forte (sciegliete voi la definizione), aspettare tutti dopo la salita per ricompattare il gruppo o a volte, addirittura tornare indietro per aiutare il suo compagno a raggiungere gli altri.
E la cosa incredibile è che anche in quel team, tutti sanno chi sono i più forti e chi i meno veloci. Senza tappe. Senza punti. Senza classifiche. Le uniche classifiche sono quelle ufficiali delle granfondo, con cronometristi ufficiali, tempo ufficiale e vero divertimento...anch'esso ufficiale.
Voglio intervenire anch'io nella discussione perché l'uscita di ieri non mi è piaciuta affatto.
Dico subito che condivido molte delle cose dette da Giancarlo e vivendo il gruppo da appena un anno ho potuto constatare che alla fine non c'è poi molta differenza tra le "turistiche" e le "tappe" per come vengono interpretate.
In un'uscita come quella di ieri la cosa che stona non è tanto la velocità tenuta quanto il mancato rispetto di regole che dovrebbero essere sacrosante: ai semafori sulla Colombo ci si deve fermare già col giallo soprattutto se si viaggia in un gruppo folto e si vuole tenerlo unito. Invece si passava anche col rosso! Siccome non siamo su stradine di campagna credo che sia innanzitutto pericolosissimo e poi è inevitabile che si creino fratture nel gruppo che non si ricompatta più. Io ieri al primo semaforo rosso mi sono fermato (fortunatamente non da solo), mentre altri davanti a me hanno proseguito tranquillamente.....
Se si fosse ripettata questa regola di sicurezza e di opportunità a Torvajanica saremmo arrivati tranquillamente quasi tutti in gruppo. Quindi non è una questione di poca grinta come ha detto Nofear, almeno non per tutti i ritardatari......
Ma la cosa che più mi ha infastidito è stato l'attraversamento dei centri di Genzano ed Albano con un traffico pazzesco e con un rischio altissimo a fare zig-zag tra le auto.
Mi domando: con tutti gli incantevoli itinerari che offre il Lazio (con poche macchine) perché andiamo a scegliere un percorso così rischioso e che non offre, come ha già detto anche "nikemerlino", alcun interesse paesaggistico?
Io credo che oltre all'agonismo vadano riconsiderati anche gli itinerari.
Ieri sinceramente in alcuni punti ho avuto davvero paura.....
E poi, dulcis in fundo, poco prima di Albano io e "Cover"De Angelis abbiamo perso contatto da un gruppetto e siamo rimasti soli....non conoscevamo la strada, abbiamo chiesto informazioni e ci siamo ritrovati sull'Appia con le macchine che ci sfrecciavano vicino come siluri!
Fortunatamente abbiamo incontrato un bikers che ci ha guidato su via di Fioranello fino all'Ardeatina da dove siamo riusciti a tornare al "fungo" dopo aver percorso 100 km esatti alla media di oltre 27 km/h. Gli altri compagni di viaggio non erano ancora tornati....eh già il giro era da 130 km quindi sicuramente la strada da fare dopo Albano era un'altra....
E pensare che ci sono partito da Rieti all'alba.....forse qualcuno mi prenderà per matto ed un pò mi ci sono sentito anche io ieri, soprattutto quando ero imbottigliato in mezzo al traffico....
Di sicuro un giro così non lo farò più!
Fortuna che ora con le tappe si torna su percorsi più "tranquilli".....
Comunque, W IL TURBIKE.....SEMPRE!!!
Inviato: Dom Mar 13, 2011 6:48 pm Oggetto: prologo al Divino Amore
Amadio ha scritto:
Voglio intervenire anch'io nella discussione perché l'uscita di ieri non mi è piaciuta affatto.
Dico subito che condivido molte delle cose dette da Giancarlo e vivendo il gruppo da appena un anno ho potuto constatare che alla fine non c'è poi molta differenza tra le "turistiche" e le "tappe" per come vengono interpretate.
In un'uscita come quella di ieri la cosa che stona non è tanto la velocità tenuta quanto il mancato rispetto di regole che dovrebbero essere sacrosante: ai semafori sulla Colombo ci si deve fermare già col giallo soprattutto se si viaggia in un gruppo folto e si vuole tenerlo unito. Invece si passava anche col rosso! Siccome non siamo su stradine di campagna credo che sia innanzitutto pericolosissimo e poi è inevitabile che si creino fratture nel gruppo che non si ricompatta più. Io ieri al primo semaforo rosso mi sono fermato (fortunatamente non da solo), mentre altri davanti a me hanno proseguito tranquillamente.....
Se si fosse ripettata questa regola di sicurezza e di opportunità a Torvajanica saremmo arrivati tranquillamente quasi tutti in gruppo. Quindi non è una questione di poca grinta come ha detto Nofear, almeno non per tutti i ritardatari......
Ma la cosa che più mi ha infastidito è stato l'attraversamento dei centri di Genzano ed Albano con un traffico pazzesco e con un rischio altissimo a fare zig-zag tra le auto.
Mi domando: con tutti gli incantevoli itinerari che offre il Lazio (con poche macchine) perché andiamo a scegliere un percorso così rischioso e che non offre, come ha già detto anche "nikemerlino", alcun interesse paesaggistico?
Io credo che oltre all'agonismo vadano riconsiderati anche gli itinerari.
Ieri sinceramente in alcuni punti ho avuto davvero paura.....
E poi, dulcis in fundo, poco prima di Albano io e "Cover"De Angelis abbiamo perso contatto da un gruppetto e siamo rimasti soli....non conoscevamo la strada, abbiamo chiesto informazioni e ci siamo ritrovati sull'Appia con le macchine che ci sfrecciavano vicino come siluri!
Fortunatamente abbiamo incontrato un bikers che ci ha guidato su via di Fioranello fino all'Ardeatina da dove siamo riusciti a tornare al "fungo" dopo aver percorso 100 km esatti alla media di oltre 27 km/h. Gli altri compagni di viaggio non erano ancora tornati....eh già il giro era da 130 km quindi sicuramente la strada da fare dopo Albano era un'altra....
E pensare che ci sono partito da Rieti all'alba.....forse qualcuno mi prenderà per matto ed un pò mi ci sono sentito anche io ieri, soprattutto quando ero imbottigliato in mezzo al traffico....
Di sicuro un giro così non lo farò più!
Fortuna che ora con le tappe si torna su percorsi più "tranquilli".....
Comunque, W IL TURBIKE.....SEMPRE!!!
Amadio
Caro Amadio, hai pienamente ragione. Pensa che anch'io ho sbagliato strada. Nella discesa del Lago di CastelGandolfo causa stop mantellina...... e ...."chi li ha piu' visti"......!!!!. Poi finalmente arrivato in pianura a Ciampino, non volendo percorrere la Via Appia (oramai è un'autostrada) .... " è meno rischioso andare a sminare un campo di mine in Afghanistan".... , non conoscendo altre strade.....mi sono diretto sulla Via Nettunense sud-ovest verso il mare........poi un santo... contadino.... mi indicava l'incrocio con Via del Divino Amore. Mi si riaccendeva.... "la luce".... e velocemente giungevo al predetto Santuario ove pregavo e ringraziavo la Madonna di avermi fatto ritrovare la strada sino al Fungo dell'Eur. Totale Km. 140 ....veramente benedetti......
Cari saluti.
Svedese.
Se confrontiamo il programma 2011 con il programma 2006, il mio primo anno nel Turbike, si possono notare differenze enormi. Quest' anno il programma offre tanti modi di intendere il ciclismo e ciascuno troverà alcuni appuntamenti più attraenti di altri. A mio modo di vedere il Turbike si è molto evoluto in tal senso e spero continui a crescere con programmi variegati e differentemente impegnativi. Parlare del passato non ha senso, rispetto tantissimo Medardo e altri ma non sopporto i paragoni con un passato spesso costituito da rapporti personali con persone e momenti troppo diversi dagli odierni. Concentriamoci sul futuro, miglioriamo il migliorabile. L'unica forma di ciclismo che non vedo è la cicloturistica di più giorni o addirittura il viaggio in bici. Probabilmente qualcuno di noi si organizzerà in proprio e magari formerà il primo nucleo di un gruppo che spingerà in tal senso. Basta avere pazienza e le cose andranno da sole indicandoci i mille modi di intendere la bicicletta, la cosa importante è la DISPONIBILITA'. Personalmente sono generoso, se serve e se posso aiuto, d'altro canto mi alleno da solo e lontano da Roma, non sopporterei l'idea di rallentare un settore di allenamento perchè il mio compagno non ce la fa e non sopporto il traffico che non mi permette di andare veloce in sicurezza.
Durante la settimana ho le ore contate per l'allenamento e le sfrutto tutte al massimo ma sarei il primo a rispondere ad un invito di Medardo per fare una passeggiata in Valnerina con sosta al ristorante. Basta proporla e metterla in calendario.
Trovo inutile qualsiasi paragone con società diverse, anche esse mutano per le stesse ragioni nostre e se non le si conoscono dall'interno non si possono giudicare.
Sul prologo di Roma Sud non mi stupisce niente, avrei scritto in busta chiusa presso notaio tutte le cose successe ma non la farei tanto lunga, è andata così e forse l'anno prossimo succederà la stessa cosa.
Godiamoci il bellissimo programma 2011 e durante l'anno impegniamoci su come migliorarlo per il 2012, aggiungendo cose e non togliendole.
So di essere stato prolisso ma spero nel vostro perdono,
grazie,
claudio
Inviato: Dom Mar 13, 2011 7:55 pm Oggetto: Re: prologo al Divino Amore
svedese ha scritto:
Amadio ha scritto:
Voglio intervenire anch'io nella discussione perché l'uscita di ieri non mi è piaciuta affatto.
Dico subito che condivido molte delle cose dette da Giancarlo e vivendo il gruppo da appena un anno ho potuto constatare che alla fine non c'è poi molta differenza tra le "turistiche" e le "tappe" per come vengono interpretate.
In un'uscita come quella di ieri la cosa che stona non è tanto la velocità tenuta quanto il mancato rispetto di regole che dovrebbero essere sacrosante: ai semafori sulla Colombo ci si deve fermare già col giallo soprattutto se si viaggia in un gruppo folto e si vuole tenerlo unito. Invece si passava anche col rosso! Siccome non siamo su stradine di campagna credo che sia innanzitutto pericolosissimo e poi è inevitabile che si creino fratture nel gruppo che non si ricompatta più. Io ieri al primo semaforo rosso mi sono fermato (fortunatamente non da solo), mentre altri davanti a me hanno proseguito tranquillamente.....
Se si fosse ripettata questa regola di sicurezza e di opportunità a Torvajanica saremmo arrivati tranquillamente quasi tutti in gruppo. Quindi non è una questione di poca grinta come ha detto Nofear, almeno non per tutti i ritardatari......
Ma la cosa che più mi ha infastidito è stato l'attraversamento dei centri di Genzano ed Albano con un traffico pazzesco e con un rischio altissimo a fare zig-zag tra le auto.
Mi domando: con tutti gli incantevoli itinerari che offre il Lazio (con poche macchine) perché andiamo a scegliere un percorso così rischioso e che non offre, come ha già detto anche "nikemerlino", alcun interesse paesaggistico?
Io credo che oltre all'agonismo vadano riconsiderati anche gli itinerari.
Ieri sinceramente in alcuni punti ho avuto davvero paura.....
E poi, dulcis in fundo, poco prima di Albano io e "Cover"De Angelis abbiamo perso contatto da un gruppetto e siamo rimasti soli....non conoscevamo la strada, abbiamo chiesto informazioni e ci siamo ritrovati sull'Appia con le macchine che ci sfrecciavano vicino come siluri!
Fortunatamente abbiamo incontrato un bikers che ci ha guidato su via di Fioranello fino all'Ardeatina da dove siamo riusciti a tornare al "fungo" dopo aver percorso 100 km esatti alla media di oltre 27 km/h. Gli altri compagni di viaggio non erano ancora tornati....eh già il giro era da 130 km quindi sicuramente la strada da fare dopo Albano era un'altra....
E pensare che ci sono partito da Rieti all'alba.....forse qualcuno mi prenderà per matto ed un pò mi ci sono sentito anche io ieri, soprattutto quando ero imbottigliato in mezzo al traffico....
Di sicuro un giro così non lo farò più!
Fortuna che ora con le tappe si torna su percorsi più "tranquilli".....
Comunque, W IL TURBIKE.....SEMPRE!!!
Amadio
Caro Amadio, hai pienamente ragione. Pensa che anch'io ho sbagliato strada. Nella discesa del Lago di CastelGandolfo causa stop mantellina...... e ...."chi li ha piu' visti"......!!!!. Poi finalmente arrivato in pianura a Ciampino, non volendo percorrere la Via Appia (oramai è un'autostrada) .... " è meno rischioso andare a sminare un campo di mine in Afghanistan".... , non conoscendo altre strade.....mi sono diretto sulla Via Nettunense sud-ovest verso il mare........poi un santo... contadino.... mi indicava l'incrocio con Via del Divino Amore. Mi si riaccendeva.... "la luce".... e velocemente giungevo al predetto Santuario ove pregavo e ringraziavo la Madonna di avermi fatto ritrovare la strada sino al Fungo dell'Eur. Totale Km. 140 ....veramente benedetti......
Cari saluti.
Svedese.
Precisazione...
Caro svedese, che mi stai in simpatia ad istinto, forse non hai notato che all'altezza del semaforo delle "4 strade" (Ristorante la Foresta lungo la via dei laghi) eravamo in quattro, ad aspettare altrettanti ritardatari, te incluso, che, però, sei sfrecciato giù lungo la via dei laghi (mentre noi, nell'attesa, stavamo proprio indossando la mantellina). Arrivati gli altri, siamo ripartiti. Poi, scendendo ad oltre 60 km/h, ho notato che ti eri fermato per indossare una mantellina (rossa, giusto?), e dico: pretendi forse che uno inchiodi in discesa con quel fottio di auto che ti sfiorano? Abbiamo aspettato al semaforo di Marino...niente. Siamo andati giù, fino all'Appia per tornare a casa e...abbiam fatto 10 km meno di te!
Tengo inoltre a sottolineare che molti hanno cambiato volutamente percorso, accorciando (torvajanica) o evitando tratti ritenuti troppo impegnativi (come l'ingresso a c.gandolfo e via dei cappuccini, ingresso al 16% e pavè) tirando dritto. Noi stessi (e chi scrive) siamo stati 'accannati' poco prima di Albano, ma me ne faccio una ragione. Pazienza. Siamo comunque rimasti in 7-8...
Si deve tener presente che queste zone, ad alta densità abitativa, sono molto trafficate e ognuno tende a badare alla propria ghirba (leggi 'vita'!) per cui è facile disperdersi. Dò implicitamente ragione a chi, ovviamente, favorisce zone più lontane e meno 'antropizzate' dunque poco trafficate, ma, per noi di rm sud, i Castelli sono una risorsa che consente di scendere da casa e partire. Arrivare in Sabina, nelle zone di RM nord, significa prendere l'auto e togliere almeno 2 ore all'uscita. Anche se, trattasi di ben altra storia, in alcuni casi rientri dopo aver contato poche auto con una mano sola...
Le altre polemiche non mi interessano perchè personalmente so quanto valgo (Pochino...) ed evito come la peste quelli TROPPO più forti di me, ma....aspetto sempre chi arranca (certo non aspetto chi interpreta l'uscita come un continuo cazzeggio tra un colpo di pedale e l'altro).
Ognuno, poi, è responsabile di se stesso e delle proprie azioni....
Personalmente so che la Colombo l'abbiamo percorsa a velocità che consentiva un 'gruppo compatto', e che ci siamo trovati in gruppo sulla litoranea, a tirare in 4 a 29-30 km/h controvento dandoci i cambi regolari, e dietro gli altri, che facevano la bella vita!!
E poi...come si dice sempre: fatelo presente ai vostri capitani e che riportino le 'lagnanze' a chi organizza queste uscite. (non ho letto di kilometraggi specifici)...infatti al bar delle famose 'bionde' di torvajanica ci siamo ritrovati tutti. L'uscita prevista dal Presidente era litoranea e Torvajanica, non capisco da dove sono usciti i 130 kmh menzionati! (?)
Se fossimo stati podisti tutte ste polemiche non ci sarebbero state...
tutta colpa della bici!
Ricordo a tutti che solo 4 mesi fa - un attimo prima del drammone-maglie - tantissimi post sostenevano, con entusiasmo e con buona ragione, che il Turbike è un ambiente dove ognuno trova il suo spazio preferito e il più adatto alle proprie caratteristiche ciclistiche. Non può essere crollato tutto in poche uscite, il problema è un altro ed è tutto organizzativo, o meglio di convenzioni tra TBers.
Ogni tappa agonistica ha la sua regola ormai convenzionalmente acquisita (a meno di inevitabili saltuarie irregolarità): si parte in un certo ordine, si battaglia, si arriva, si sbeffeggia sulla linea d'arrivo, quando siamo tutti si fa rifornimento, si riparte a gruppetti più o meno coesi, le ultime fregnacce si dicono alle macchine.
Le tappe turisitiche invece nascono nell'incertezza quasi totale, eppure basterebbe fissare UFFICIALMENTE una tappa di rifornimento intermedio (dove alla fine si ritroverebbero nuovamente tutti) ed un classico valico fine-salita dove attendere i ritardari. Questo secondo momento potrebbe subire delle deroghe, a condizione che si avverta chi rimane ad aspettare la propria irrefrenabile urgenza ad andare via.
Tolte le salite, sul piano non è impossibile restare tutti uniti, ma in questo casi è certamente più difficile stare in testa che a ruota, e non tutti sono bravi nell'arte di tirare col passo giusto.
In un gruppo di 80 ciclisti, va considerato che:
- è impossibile pretendere l'uniformità di prestazione su ogni terreno;
- è ingenuo chiedere che chi ha più forza si appalli al passo dei più deboli per tutto il percorso (sabato contro vento non era semplice nemmeno stare sulle ruote dei potenti);
- è decisamente sciocco rimproverare di scarso impegno chi va piano.
Insomma, basta mettersi daccordo.
Gabriele Russo
Se confrontiamo il programma 2011 con il programma 2006, il mio primo anno nel Turbike, si possono notare differenze enormi. Quest' anno il programma offre tanti modi di intendere il ciclismo e ciascuno troverà alcuni appuntamenti più attraenti di altri. A mio modo di vedere il Turbike si è molto evoluto in tal senso e spero continui a crescere con programmi variegati e differentemente impegnativi. Parlare del passato non ha senso, rispetto tantissimo Medardo e altri ma non sopporto i paragoni con un passato spesso costituito da rapporti personali con persone e momenti troppo diversi dagli odierni. Concentriamoci sul futuro, miglioriamo il migliorabile. L'unica forma di ciclismo che non vedo è la cicloturistica di più giorni o addirittura il viaggio in bici. Probabilmente qualcuno di noi si organizzerà in proprio e magari formerà il primo nucleo di un gruppo che spingerà in tal senso. Basta avere pazienza e le cose andranno da sole indicandoci i mille modi di intendere la bicicletta, la cosa importante è la DISPONIBILITA'. Personalmente sono generoso, se serve e se posso aiuto, d'altro canto mi alleno da solo e lontano da Roma, non sopporterei l'idea di rallentare un settore di allenamento perchè il mio compagno non ce la fa e non sopporto il traffico che non mi permette di andare veloce in sicurezza.
Durante la settimana ho le ore contate per l'allenamento e le sfrutto tutte al massimo ma sarei il primo a rispondere ad un invito di Medardo per fare una passeggiata in Valnerina con sosta al ristorante. Basta proporla e metterla in calendario.
Trovo inutile qualsiasi paragone con società diverse, anche esse mutano per le stesse ragioni nostre e se non le si conoscono dall'interno non si possono giudicare.
Sul prologo di Roma Sud non mi stupisce niente, avrei scritto in busta chiusa presso notaio tutte le cose successe ma non la farei tanto lunga, è andata così e forse l'anno prossimo succederà la stessa cosa.
Godiamoci il bellissimo programma 2011 e durante l'anno impegniamoci su come migliorarlo per il 2012, aggiungendo cose e non togliendole.
So di essere stato prolisso ma spero nel vostro perdono,
grazie,
claudio
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