Inviato: Dom Nov 07, 2010 8:11 pm Oggetto: UN'ALTRA VITTIMA
Questa notizia, dà forza alle idee Turbike, anche se spesso la fatalità fa tutto da sè....
Mi sento comunque parte di una grande famiglia e di stringermi con tutti voi ai parenti dell'ennesimo 'caduto' sulle due ruote.
Ecco bruttissima la Notizia:
ROMA - Travolto ed ucciso da un'auto pirata. E' il drammatico incidente avvenuto alle prime luci dell'alba di domenica a Roma chilometro 13 della via Cristoforo Colombo. La vittima, del quale non si conoscono ancora le generalità, è deceduto sul colpo.
Secondo le prime informazioni l'uomo sarebbe stato trascinato dall'auto. Il suo corpo è stato trovato, infatti, a qualche metro di distanza dal luogo dell'impatto. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia Municipale del XII Gruppo, per ricostruire la dinamica della sciagura.
Probabilmente causato da uno dei tanti ubriaconi-tossici del sabato sera....
Registrato: Mar 15, 2009 Messaggi: 290 Località: Roma Nord
Inviato: Lun Nov 08, 2010 8:57 am Oggetto:
Caro Paolo, ho sentito anch'io la notizia.
Ho subito approfondito e da cronista ti dico che non è come sembra.
La vittima è una persona con gravi problemi psicologici, che girava all'alba in bicicletta.
Questo è il problema, uscire in bici anche di notte e di sabato sera è molto pericoloso.
Se non si rispettano alcune semplici regole di sicurezza, è inutile prendersela con le auto.
Le strade si sa, sono molto pericolose.
Bisogna saper scegliere i percorsi e gli orari migliori per correre meno rischi possibile.
Come sabato a Moricone, belle strade e poche auto.
Peccato non ci fossero più turbikersi.
Un saluto. _________________ andrew
si certo, era presto, ma l'assassino guidava a velocità folle. Questo è da sottolineare. SI, perchè guidare a velocità folle comporta la consepevolezza del fatto che sei una potenziale minaccia per la vita degli altri (oltre che della propria), dunque, un potenziale assassino, visto che compi consapevolmente un'azione contraria al codice della strada. E al buon senso. ciao
Registrato: Dec 13, 2007 Messaggi: 589 Località: Roma Piramide
Inviato: Lun Nov 08, 2010 11:48 am Oggetto:
Certamente la prudenza deve sempre guidarci, perchè in bici si è enormemente vulnerabili.
La Colombo in certi punti è veramente pericolosissima. Uscire al buio aggrava il pericolo...
Ma è possibile che nella città capitale di uno dei più ricchi e civili paesi del mondo, non ci siano ancora percorsi ciclabili degni di questo nome?
E' possibile che nessuno si fermi alle strisce pedonali? Che tutti, beatamente, parlino al telefono e mandino messaggi mentre sono in auto?
Che non si spenda un euro per campagne informative sul rispetto di pedoni e ciclisti mentre si sono spesi milioni per incentivare l'acquisto di biciclette?
Come sportivi tesserati non possiamo proprio far nulla per provare a cambiare tutto questo?
Forse sarebbe ora di organizzare una bella manifestazione di tutti gli appassionati sotto al Campidoglio...
..A Danì condivido a pieno le tue idee, solo che me sà che tu non risiedi in Italia ! Cito dal tuo testo "...uno dei più ricchi e civili paesi al mondo..."
Dubito si tratti di noi: quanto a ricchezza siamo penultimi (mondiali) nella crescita del PIL (ci batte Haiti) e sulla civiltà già solo le osservazioni che riporti tu (e sono tutte vere!) bastano e avanzano.....
si certo, era presto, ma l'assassino guidava a velocità folle. Questo è da sottolineare. SI, perchè guidare a velocità folle comporta la consepevolezza del fatto che sei una potenziale minaccia per la vita degli altri (oltre che della propria), dunque, un potenziale assassino, visto che compi consapevolmente un'azione contraria al codice della strada. E al buon senso. ciao
Caro Spirit, CHI SEI?!?
Condivido quello che dici, ma dato che si tratta di un Forum in cui tutti si conoscono sarebbe carino sapere chi tu sia, anche perchè nel tuo profilo non c'è scritto nulla. Grazie
Approfitto di questa occasione per chiedere un pò di controllo su questo Forum, trovo spesso argomenti che nulla hanno a che fare con le nostre attività: venditori, cialtroni ed anche appassionati di calcio che potrebbero utilizzare altri siti...
Pedalare di notte non è più pericoloso in senso assoluto.
Di notte se s usano luci potenti e un giubbotto riflettente sei molto visibile. Se non sei da solo si crea un serpente luminoso suggestivo e certamente visibile.
Per me è molto più pericoloso l'Aurelia o la Cristoforo Colombo senza traffico che la Pineta Sacchetti in pieno traffico. Penso, in definitiva, che la pericolosità dell'andare in bicicletta dipenda da molti fattori compresa la sfiga.
Ovviamente dobbiamo limitare le possibilità di incidente ed è per questo che io non parto più da Roma per allenarmi. Mi costa qualche sacrificio in più ma non torno indietro. Le strade che avete percorso sabato sono abituali per me, paesaggisticamente belle, tecniche e sicure, almeno spero (toccandomi...)
Registrato: Nov 17, 2003 Messaggi: 2426 Località: Ladispoli
Inviato: Lun Nov 08, 2010 6:57 pm Oggetto:
Cari Amici sono più di 3 anni che organizzo e partecipo a pedalate notturne. Abbiamo avuto uscite anche con 30 partecipanti. Ma le facciamo solo in MTB evitando accuratamente gli asfalti trafficati.
Ha ragione Claudio quando dice
Citazione:
Di notte se s usano luci potenti e un giubbotto riflettente sei molto visibile. Se non sei da solo si crea un serpente luminoso suggestivo e certamente visibile.
Il legislatore ha reso obbligatorio il giubbotto o le bretelle riflettenti di cui ci siamo dotati tutti.
Devo dire, però, che oltre noi non ho visto nessun'altro in giro con giubbotto ...
è sempre il solito problema italiano: la legge c'è ... e non la rispetta nessuno.
E' indubbio che andare in bici in mezzo al traffico è pericoloso e, per questo, servirebbero le ciclabili. Dove non ci sono è davvero un problema.
E su questo il legislatore è schizzofenico perchè da una parte ci obbliga, correttamente, ad usare il giubbotto; da l'altra vieta di usare i marciapiedi quando non ci sono le ciclabili ed andare sulle sedi stradali è molto pericoloso.
Ed infine veniamo agli automobilisti ...
a poco servono casco, giubbotto e luci se un "automobilista" sfreccia a velocità folle in curva sfiorando (per fortuna) la fila di una decina di ciclisti.
E' il solito "cane che si morde la coda": non si usa la bici per gli spostamenti perchè c'è traffico ed è pericoloso, c'è traffico ed è pericoloso perchè non si usano i mezzi e le bici, anche per piccoli spostamenti.
In Francia posizionano sagome nere lungo le strade degli incidenti
In Italia dovremmo chiederle diversificate per pedoni e ciclisti. Secondo me avrebbero un impatto sicuramente maggiore dei tanti mazzi di fiori sui bordi delle strade.
Qualcuno c'ha già pensato:
Citazione:
Nome:PER EVITARE INUTILI STRAGI...
Categoria:Interessi Comuni - Amici
Descrizione:In occasione di uno dei miei viaggi di lavoro in Francia ho percorso una Strada Statale dove ho trovato ai lati della strada delle sagome in plastica di colore nero che ricordavano i morti in incidenti stradali. Mi sono informato in un paese e mi è stato riferito che queste sagome erano state volute dai genitori dei ragazzi morti in incidenti stradali e che la loro presenza ai margini della strada aveva ridotto del 65% gli incidenti... Penso che sia vero... perchè quando le ho viste ho alzato il piedino dall'acceleratore e ho pensato... Ho pensato ai miei figli e al solo pensiero i brividi mi scorrono su tutto il corpo, penso ai ragazzi che sono morti nelle nostre strade e penso ai loro genitori, ed allora mi sono chiesto "perchè non sfruttare Facebook e fare una raccolta di firme per chiedere alle ns. Amministrazioni Comunali di piazzare queste sagome sulle nostre strade????". Ragazzi pensate che possa essere una cosa UTILE e FATTIBILE???? Aspetto i Vs. commenti... (visualizza meno contenuto)
In occasione di uno dei miei viaggi di lavoro in Francia ho percorso una Strada Statale dove ho trovato ai lati della strada delle sagome in plastica di colore nero che ricordavano i morti in incidenti stradali. Mi sono informato in un paese e mi è stato riferito che queste sagome erano state volute dai genitori dei ragazzi morti in incidenti stradali e che la loro presenza ai margini della strada aveva ridotto del 65% gli incidenti... Penso che sia vero... perchè quando le ho viste ho alzato... (visualizza altro)Tipo di privacy:Aperto: i contenuti sono visibili a tutti.
Io ci vado spesso per lavoro in Francia e quelle sagome nere le ho viste...ma, esclusa Parigi e hinterland, lì c'è più rispetto per i 'deboli della strada'.
Registrato: Sep 01, 2008 Messaggi: 605 Località: Roma Est
Inviato: Lun Nov 08, 2010 7:38 pm Oggetto:
leonida ha scritto:
Certamente la prudenza deve sempre guidarci, perchè in bici si è enormemente vulnerabili.
[...]
E' possibile che nessuno si fermi alle strisce pedonali? Che tutti, beatamente, parlino al telefono e mandino messaggi mentre sono in auto?
Che non si spenda un euro per campagne informative sul rispetto di pedoni e ciclisti mentre si sono spesi milioni per incentivare l'acquisto di biciclette?
Come sportivi tesserati non possiamo proprio far nulla per provare a cambiare tutto questo?
Forse sarebbe ora di organizzare una bella manifestazione di tutti gli appassionati sotto al Campidoglio...
Leonida
Leonida ha ragione. Servono controlli più intensi, una sensibilizzazione maggiore delle istituzioni; chi decide di andare in ufficio in bicicletta dovrebbe essere messo in grado di farlo senza rischiare la pelle, anzi dovrebbe essere incentivato per questo.
In sintesi, serve una rivoluzione culturale.
Gli appassionati di ciclismo cominciano ad essere tanti, facciamo sentire la nostra voce.
Dave
Registrato: Dec 06, 2006 Messaggi: 141 Località: Prima Porta
Inviato: Lun Nov 08, 2010 8:10 pm Oggetto:
Ragazzi avete ragione tutti sull'accaduto,ma ognuno è artefice del suo destino;mi spiego giovedi scorso ho beccato un Turbiker sulla tangenziale all'alteza di batteria nomentana,e non penso che sia prudente.Ma allora de perchè discutere tanto quando anche tra noi ci sono mele marce.......vero
Posso solo aggiungere che Roma non è stata mai "amante" dei ciclisti e, specialmente nelgi unltimi 10 anni, è cambiata molto....ed in peggio!!!!
Da Firenze in su c'è una cultura della biclicletta nettamente diversa.
Non ho mai visto una macchina che passa "sfiorando" i ciclcisti o che suona perchè vuole passare, putroppo nel Lazio questa cultura non c'è.....peccato!!!
Ragazzi avete ragione tutti sull'accaduto,ma ognuno è artefice del suo destino;mi spiego giovedi scorso ho beccato un Turbiker sulla tangenziale all'alteza di batteria nomentana,e non penso che sia prudente.Ma allora de perchè discutere tanto quando anche tra noi ci sono mele marce.......vero
Ero Io!!!! ma non ho alternative!! che faccio non mi alleno!!!
purtroppo per arrivare a Tor di Quinto..non conosco altre strade..
ciao
... giovedi scorso ho beccato un Turbiker sulla tangenziale all'alteza di batteria nomentana...
Potrei essere stata io la mela marcia di giovedì scorso.
Non voglio giustificarmi ma argomentare, e l'argomento è sostanziale per la discussione.
Abito vicino p. Bologna, per andare sulla Salaria (e quindi a Tor di Quinto passando per la diga di Castel Giubileo) dovrei percorrere nell'ordine: v. XXI aprile trafficatissima e con numerosi innesti veloci sugli incroci (tipo v. Lanciani); v. di S. Costanza su un pavè sconnesso e sdrucciolevole; semafori di p.Istria, salire per raggiungere v. Nemorense (strettissima e trafficatissima) e tagliare a sinistra per raggiungere la Salaria, da cui scendere fino ai cavalcavia tra auto che ti passano a destra e a sinistra. Insomma 15-20 minuti e molto insicuri. Per rientrare, altrettanta avventura.
Avrei raggiiunto i cavalcavia della Salaria, usando 3 km di tangenziale, in 5 minuti, RIPETO 5 MINUTI. Le poche proteste che ricevo provengono solo da qualche motociclista perché moto e bici si contendono la larga corsia di emergenza, invece ignorata dalle auto. Per questo, mi sento oggettivamente molto ma molto più sicuro su quel tratto di tangenziale che sul percorso descritto sopra.
Ora, anche senza cambiare la mia irrecuperabile natura di mela marcia, farei volentieri più strada (come facciamo di solito noi ciclisti) se fosse riservata alle bici o se solo fosse più sicura.
Con afrore di marciume,
Gabriele Russo
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