Il cielo è velato di nuvole e da Ravello il panorama è magnifico, sveglia alle 5, la colazione che mi preparo è super nutriente e la degusto osservando l’alba sul mare.
Indosso la divisa Turbike, controllo la bicicletta - ruote, copertoni, freni… tutto in ordine - parto per Amalfi. Nel silenzio mattutino, l’unico rumore che percepisco è quello della mia ruota libera SRAM, giù in discesa per i tornanti, oggi è un giorno importante per me.
Alla partenza siamo in 900, divisi in gruppi, percorso lungo e percorso breve. Accanto a me trovo Massimo Luci ed Ermogene Martinez, c’è caos, confusione. Le nostre bici sembrano cavalli di razza impazienti di battersi l’un l’altro. “Andiamo insieme” ci diciamo… Passano pochi ma interminabili minuti, i nastri sulla linea di partenza vengono rimossi; pronti - partenza – VIA. Tutto inizia, ognuno corre la sua gara e perdo quasi subito il contatto con i miei amici.
La costiera Amalfitana è stupenda, ma adesso non è il caso di ammirarla, le biciclette mi passano a destra e a sinistra, mi sfiorano ed è meglio vedere dove metto le ruote … Come vanno questi atleti … il primo tratto dovrebbe essere ad andatura turistica, ma il mio contachilometri segna circa 40Km/h. Le gambe rispondono bene, sono nel gruppo, tutto è a posto, corro.
Pochi chilometri e si svolta a sinistra, il mare è alle spalle ed inizia la salita. Il gruppo si sfila ed io procedo al mio passo, ma sarà proprio il mio? No, se fossi solo andrei più lentamente ma qui l’adrenalina mi fa sentire più forte, il cuore batte a 165 battiti al minuto e mantengo questo ritmo per chilometri, la pendenza si mantiene costante a circa il 6% ma poco prima del valico di Chiunzi (643m slm) ci sono punte del 10%. Rallento la velocità, passa qualche atleta … “No” dico a me stesso, mi alzo sui pedali e non perdo il contatto con gli altri.
Giù in discesa, la valle sottostante è immensa, le case sembrano piccole. Tra un tornante e l’altro supero molti ciclisti … Ecco la pianura mi guardo attorno, siamo un gruppo di 10, forse 20 atleti, il vento soffia forte contro di noi. In fila indiana procediamo a 25km/h. Provo a forzare l’andatura ma niente, troppo vento.
Al 45°Km circa c’è la deviazione tra il percorso lungo e quello corto, io vado per il percorso lungo; dei 20 ciclisti del gruppo di prima ne rimangono 5. Inizia la salita, la pendenza è di circa il 5% … tutto bene, le gambe girano agili. Mi alzo sui pedali arrivo ad un tornante, la pendenza aumenta … e via con 500m al 15% circa. La velocità ovviamente cala, riprendo alcuni ciclisti, li affianco, li passo … “Tutto bene” dico a me stesso, arrivo a Gaiano e la strada si restringe… non so ancora quello che mi aspetta … due chilometri con una pendenza di tutto rispetto – circa il 14% - a volte dopo un tornate la pendenza diminuisce, sembra pianura ma in realtà è salita al 5/6%.
Sono quasi all’Oasi WWF Frassineto, c’è una rampa di 700m circa … solo che presenta una pendenza del 18%/20%, mi alzo sui pedali, la mano di destra sposta il cambio su un rapporto più agile del 26 … ma non c’è. Caspita quanto è dura questa salita, ad ogni spinta sui pedali la bici impenna sulla ruota davanti. Penso a come mi sono allenato durante la settimana, 2 volte la “stracca somari”, una volta “Via di solfatare” ma questa è più dura. Il ciclista davanti a me si ferma, io rallento al disotto della velocità che garantisce un equilibrio sulle ruote – piede a terra – disonore!
Con questa pendenza non riesco a ripartire ma dopo pochi passi la pendenza diminuisce un po’. In sella “Spingi Alessandro!” ripeto a me stesso. Molti davanti a me procedono a piedi, io non vado molto più veloce ma vado avanti senza fermarmi, la ruota anteriore continua a perdere contatto con la strada quando spingo sui pedali – ecco sono arrivato al valico!
Inizio a scendere, la strada è leggermente bagnata. Il cielo è plumbeo, piove, mi fermo per indossare la mantella. Giù in discesa.
Modero la velocità, “attenzione” ripeto a me stesso “la ruota davanti è quella di appoggio” mi ripete una voce dentro di me, le frenate ai tornanti sono impegnative ma non tanto per la velocità quanto per la pendenza.
Sono contento, il peggio è passato, dietro di me sono in molti. Ermogene mi precede di circa 100m e mi aiuta a capire la strada e ad interpretare la discesa, ma lui corre, è più audace di me.
Già penso all’arrivo, ai miei figli che mi aspettano. “Caspita! All’arrivo voglio arrivare indossando solo la maglietta del Turbike” penso tra me e me, prima o poi dovrò fermarmi e perdere almeno un paio di minuti per togliere l’impermeabile – mannaggia - ma vado avanti … sento di stare bene. C’è un rettilineo, io ed Ermogene spingiamo anche in discesa, ma poi rallento perché la strada è bagnata … è bagnata ma non tanto … “la ruota davanti è quella di appoggio” ripete la voce di prima dentro di me. Arrivo ad un tornante, un altro … curva a sinistra … la ruota davanti perde l’appoggio, vado giù, scivolo per metri, conto uno per uno i sassolini del manto stradale.
D’istinto mi rialzo ma il dolore sulla coscia sinistra è atroce, mi sdraio sull’erba, arriva l’ambulanza. I dottori mi chiedono se voglio essere soccorso … la risposta è immediata “NO!”, qualcuno dice “una brutta caduta”. Io aspetto e mentre il dolore si attenua molti ciclisti passano, aspetto ancora … saluto e ringrazio i dottori, rimonto in sella … vado … ma piano piano. Ad ogni giro di pedivella la parte alta della coscia mi fa male, provo a spingere, niente, sento di non potere più sostenere l’andatura di prima … i miei sogni di gloria si frantumano e “cadono” uno dopo l’altro.
Vado piano, troppo piano … ma continuo, forse dopo mi sentirò meglio.
Percorro da solo 10, 20 km, giungo al GPM di Passo Croce (497m slm) e al punto ristoro ormai non c’è più nessuno. Scendo dalla montagna – piano, piano – ho paura di ricadere – ora i chilometri percorsi dalla caduta sono circa 30. il tempo peggiora le nuvole sono basse e nere – piove e sento freddo. Non potendo girare le gambe velocemente non riesco a riscaldarmi. La gamba fa male, arrivo a Cava de Tirreni e cerco un luogo dove fermarmi e farmi venire a prendere. Leggo “Pronto Soccorso”. Mi fermo, cerco di scendere ma la gamba sinistra non si alza. Un infermiere mi aiuta, mi ritiro.
Un episodio particolare. Il radiologo dell’ospedale mi dice che nella stessa stanza, anni prima, un atleta fece una lastra nello stesso punto della gamba sinistra. Egli dice che somiglio a quella persona, era calvo e magro come me e indossava una calzamaglia molto simile, con gli stessi colori, solo la scritta era diversa. Sulla mia c’è scritto “Turbike” sulla sua c’era scritto “Mercatone Uno”.
Mi sento fiero come quando da piccolo immaginavo di essere Actarus ai comandi di Goldrake.
Presidente, turbikers, ce l’ho messa tutta.
La delusione più grande è stata quella di non potere confrontarmi con gli altri amici del Turbike, di non passare il traguardo onorando la maglia gialla ma ancora di più, di non avere visto i sorrisi dei miei figli all’arrivo – gli unici a tifare sinceramente solo per me.
Caro Alessandro
Coraggio!
Ti aspettiamo al più presto in sella!
Paolo Benzi _________________ ... People run around Crazy Town Seems they have found a place to groove on... (Superfine Dandelion)
Ho saputo solo in serata, dal comune padrone di casa, dell'incidente a Alessandro. Sono comunque contento che ne racconti - bravo - con sportività e - meno male - come di un fatto senza conseguenze serie.
Ora, mi preme solo che non veda l'ora di riprovarci, come me. _________________ Gabriele Russo
«Squali si diventa, e io lo nacqui.»
«Ho passato il controllo-squalità»
ECCOMI PRESENTE!... Cecchettini G.Carlo.. ALIAS... Caliendo Emilio , nonostante non fossi granche' allenato, nonostante il tempo,nonostante il percorso quanto mai impegnativo e nonostante fermatomi per ben 2 volte a soccorrere il povero BERTELLI caduto ailui per ben due volte (ANCHE COL CORNETTO) e procedendo poi ad un'andatura assai turistica (mi sono fatto anche le foto con l'autoscatto) non credo di essere andato cosi' male, spero che il buon EMILIO CALIENDO sia soddisfatto del......SUO.. risultato.
Comunque e' stato un bel fine settimana in compagnia di gente simpatica.
Un salutone a tutti e a presto !!!
GIANCARLO
P.S. ...FACCIO AUGURI DI PRONTA GUARIGIONE AD ALESSANDRO...
FORZA ALE TI VOGLIAMO AL PIU' PRESTO TRA NOI !!!
allora racconto la mia; ecco sveglia ore 7:00, mi vesto e comincia a scendere per la gran fondo che si da il via alle ore 8:00,tutti in griglia arrivo quando sono già pronti manco solo io ma mi ordino nella griglia dei quelli che faranno la lunga, ma purtroppo dopo il via tutti a tutta e non riesco a vedere dove sono gli altri cioè massimo luci e Alessandro Cesaretti comunque decido di fare la andatura degli altri che mi affiancano sono dei dannati accaniti ciclisti penso di aspettare a Alessandro e massimo al arrivo del finale del la strappo più impegnativo che senza altro no ti lascia respirare neanche un attimo le pendenze lo sapevamo dure senza altro. decido di risparmiare la gamba per qui mi fermo della bici e fascio gli ultimo metri della salita del wwf a piedi. dietro diviso Alessandro che lui a deciso di farcela tutta in bici complimenti Alessandro dura salita caparbio e forza di finire. domando per massimo ma di lui no se vede decidiamo di proseguire verso il traguardo mi metto la mantellina e giù che la discesa che ci aspetta pericolosa ma la mia bici mi assiste per bene dietro di me mi volto per vedere Alessandro e proseguo non bisogna perdere la concentrazione e pericolosa e rischiosa decido di scendere senza preoccuparmi senno che meglio guardare l'asfalto che si scivola da per tutto pioviccica. vado avanti finche posso dietro di me no vedo più a Alessandro che sarà successo?. va bene mi raggiunge un gruppetto e prendo la ruota del ultimo. preoccupato di cosa sarà successo a ale. dico arriverà proseguo con il gruppo fino a la prossima salita la fascio senza difficoltà, arrivo al ristoro che no ce nulla neanche il kronoservice insomma nulla tutto finito decido di prendere le bottiglie per terra che hanno lasciato gli altri cosi fanno quelli che salgono con me fa tanta sete che senza non so cosa avrei fatto va bene mi fascio coraggio e scendo verso la costa con il pericolo imminente della discesa che caschi per terra un'altra curva dopo curva una più pericolosa del altra arrivo a la costa finalmente il ristoro ma del acqua solo quella piovana niente proprio solo coca cola e banana più una che altra spizzico di arancia tutto finito. ok no problem caca cola sarà mi basta bere tanto quella che avveno raccolta prima per terra mi sta bene tutto. mi incammino verso Ravello curva dopo curva tornanti tanti saliscendi insomma finalmente Ravello salgo come nulla senza guardare a nessuno finno al traguardo in mezzo a la salita diviso a trazi e giulio gli do coraggio e vado avanti fino in fondo arrivo a Ravello felice per la asperità del percorso e per la pericolosità che penso non avere mai sentito in una gara di ciclismo proprio una gara a lo sbaraglio. complimenti a tutti per questa uscita di fine settimana. una gran fondo che mi rimarrà dentro per tutto che e successo. grazie amici del turbike
hermogenes martinez
kronoservice mi assegno nel percorso corto con 5 ore e 15 minuti non so cosa pensare. se questo percorso lungo e purtroppo caduta di Alessandro valga la pena, di riprovarci il prossimo anno???. andiamo Alessandro che mi hai dimostrato di cosa sei fatto per cui ti aspetto in corsa il più presto mi dispiace molto: comunque tempo nostro e quello 5.15 percorso lungo
Un bel coraggio da parte degli Amalfitani: trasformare un posto di mare - e che mare! - in un luogo aperto a scalmanati delle due ruote. Comunque l'occasione è stata ghiottissima: poter unire la passione sportiva alla presenza delle recalcitranti mogli, affascinate dalle bellezze della Costiera Amalfitana. Un fine settimana da sogno. Peccato il tempo poco clemente. La pioggia, non molta, a dire la verità, almeno per quelli del "medio", hanno reso pericoloso il percorso. Chi però ha seguito i consigli del personale che lungo la strada indicavano i pericoli, è uscito indenne da cadute. Certo l'imponderabile è dietro l'angolo: ma quante ruote al carbonio ho potuto osservare: belle ma ingovernabili. Forse sarò, come al solito, un po' petulante e controcorrente, ma se al primo posto riuscissimo a mettere meno frenesia da tempi e risultati, e fare maggior attenzione alla partecipazione più che la classifica forse il divertimento sarebbe ancora maggiore. Sfido chiunque abbia pedalato lungo la Costiera a rispondere: com'era il mare? Nessuno l'avrà notato!
Mi dispiace tanto per chi ha assaggiato l'asfalto. Dopotutto non sempre l'attenzione risolve, a volte è questione di sfortuna.
Andando alla gara. Penso che percorsi così belli, nervosi e impegnativi siano una rarità. Ma quella di Amalfi resta una bellissima esperienza. Sognavo da tanto scalare il Chiunzi: mancava al mio palmares! Meraviglioso è stato pedalare, anche contromano, lo spettacolare tracciato della Costiera: e quando può ricapitare, se non in una manifestazione così.
Alla fine una esperienza eccezionale. Peccato non averla potuta condivider con nessun Turbike a fianco. Purtroppo in nostro è una specie di squadra di INDIVIDUALISTI: ci ho provato alla partenza di fare gruppetto. Questa era la volta buona ma mi è stato negato! Valgono altre regole, infatti al primo posto di questo post cosa compare? LA CLASSIFICA!!!!!!!
Solidarietà per Alessandro, imbacuccato allo start e sfigato per la caduta, oltre al Bertelli che non merita di baciare l'asfalto! Per il resto giustizia per Ermeneghez (si scrive così) ha fatto il lungo e non merita un'inclemente 5'15" sul corto. E poi.... al traguardo c'era un certo Rinaldi, con divisa e iscrizione ESERCITO ma pur sempre un Turbiker.
Alè, pronti pe rla prossima!
Registrato: Jan 16, 2009 Messaggi: 708 Località: Rocca di Papa
Inviato: Lun Mar 24, 2014 9:22 pm Oggetto:
Complimenti a tutti,
nonostante il tempaccio e le strade viscide il Turbike ha dimostrato ancora una volta il suo valore.
Grandi i Levrieri con ben 5 partecipanti. Un vero squadrone!
Un grazie al Riccardone Trazzi con cui ho condiviso questo bellissimo week end, gara compresa, kilometro dopo kilometro fino all'arrivo.
Un grazie al mio amabile scudiero Claudia, mia moglie che alle 11.30 era già a Ravello ad aspettarmi....
Grazie al sor giulio che mi ha spinto a partecipare a questa GF, anche per coinvolgere in questa nostra passione sportiva le nostre signore. Effettivamente il contesto è molto bello anche se il tempo non ci ha aiutato molto. Comunque vista la mia elevata competitività e preparazione atletica posso dire che io il mare della costiera da particolari scorci lungo la strada l'ho ammirato e fotografato gustandomi momenti di cicloturismo tra atleti più preparati e motivati di me. Questo non per stare a giustificare la mia mezzora di ritardo dagli altri turbikers perchè avrei potuto guadagnare forse 5 minuti non fermandomi, ma per ribadire che mi piace andare in bici anche a dispetto del mio bel peso perchè il poter fare attività all'aperto e godersi i paesaggi, scorci, fiori campagne e quant'altro non ha prezzo e per far questo non basta neanche la mastercard. O forse basta il Turbike
Inviato: Mar Mar 25, 2014 3:05 pm Oggetto: Amalfi.
Che vi devo dire...a Fara ho esultato per essere tornato in gruppo dopo un anno di stop. Sono venuto ad Amalfi per riassagiare una GF, ammirare la costiera mai vista prima e stare in compagnia dei Turbike.
La costiera lo ammirata solo nel viaggio d'andata; un tempaccio così non me lo aspettavo nel "paese do sole".
L'unica cosa che ho assaggiato è stato l'asfalto saponato; siccome non avevo capito bene, mi sono concesso un bis...per pari condicio! Un'abrasione sull'anca sinistra e una sulla dx: devo ammettere che quest'ultima era guarita
bene, ha retto all'impatto!
Peccato.... comunque grazie a Giancarlo e Roccia che mi hanno scortato fino a Ravello, dove oramai pensavo di non arrivare più.
Grazie alla bella serata trascorsa al ristorante con tutti voi partecipanti, come Bisonte apprezzo molto la parte conviviale delle corse.
Auguri ad Alessandro, vedrai che dopo questa esperienza, migliorerai anche nelle....scivolate a terra! Solo un consiglio per esperienza, se hai dolori nel poggiare la parte offesa, non ti fidare delle lastre RX; solo con le TAC riescono a vedere eventuali microfratture....
Arrivederci a tutti a S.Oreste
P.S. dalla classifica, di cui ci frega poco, mancano Martinez e Rinaldi, Turbike con la T maiuscola......
Inviato: Mar Mar 25, 2014 5:37 pm Oggetto: G.Fondo Costa di Amalfi
Un grande Peana ai Turbikers che hanno partecipato alla Gran Fondo Costa di Amalfi;
Complimenti ed Auguri ad Alessandro ,complimenti ad Hermo,il Rinoceronte di Ferro, che, con un articolo che definirei, tutto di un fiato,(sopratutto perchè privo di punteggiatura, direbbe il mio professore di lettere),mi ha fatto vivere la MISTICA della Gran Fondo;
Vittorio,non esagerare con le scivolate!
Sei Grande Hermo e se il buon giorno si vede dal mattino ,la coppa Gran Fondo è in buone mani !
E di nuovo complimenti a TUTTI i Turbikers !!
Ciao
Claudio Scatteia
Bravi ad affrontare le difficoltà della grandfondo e bravi a darcene un resoconto così partecipato da farci quasi credere di essere stati lì con voi !
Auguri agli scivolatori e complimenti a tutti per la tenacia dimostrata !
Ice _________________
ringrazio il mio alter ego Giancarlo che ha pedalato per me mentre mi gustavo cappuccino e sfogliatella al bar della piazza di Ravello.. auguri di pronta guarigione agli scorticati, e complimenti a Martinez per come ci ha descritto la sua storia tutta di un fiato... o ha usato Google traduttore ?
Ho letto un po tutti coloro che si sono cimentati a casa mia , forse l'emozione la vivo con la vostra stessa intensità .Il percorso che avete fatto lo conosco come le mie tasche, non lo nascondo che mi sarebbe piaciuto fare da Cicerone .Avevo chiesto a mio nipote di rappresentarmi, ma ha declinato l'offerta .Un in bocca al lupo a tutti e soprattutto ai feriti all'acero contusi (mia nipote ) . A presto .
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