Registrato: Nov 27, 2007 Messaggi: 833 Località: Roma Balduina
Inviato: Mer Mar 11, 2009 11:55 am Oggetto: VENDE'E GLOBE-GIRO DEL MONDO IN SOLITARIO A VELA
Michel Desjoyeaux ha battutto il record del giro del mondo a vela in solitario in 84 gg. 3 h.. Con una barca di 18 metri (un mostro capace di planare a 40 nodi- considerate che un cabinato a motore ne fà 25 -30 nodi) è riuscito a migliorare il precedente primato di 3 giorni , navigando da solo intorno all'antartico per 28.500 miglia SENZA ALCUNO SCALO.
Pur ammirando l'uomo che ha compiuto questa incredibile impresa, trovo ciò una riprova che l'umanità stia travisando il senso delle cose, in particolare questo magnifico sport che dovrebbe elogiare il contatto con la natura e non la velocità. Lo stesso germe di pazzia che spinge atleti di altri sport ad assumere droghe per migliorarsi.
Spero che presto tutto ciò finisca, riportando gli sport al naturale ritmo della vita.
"Il tempo, fragile convenzione dell'umano concepire, non domini le nostre azioni"
aramis riflessione _________________ w i moschettieri del re
credo che ormai si esasperi ogni cosa e purtroppo si perda in questa esasperazione le orgini delle nostre soddisfazioni interiori _________________ Athos
Registrato: Sep 01, 2008 Messaggi: 605 Località: Roma Est
Inviato: Mer Mar 11, 2009 12:27 pm Oggetto:
"Il tempo, fragile convenzione dell'umano concepire, non domini le nostre azioni"
In questa frase c'è la sintesi della nostra vita:
ciò che saremmo potuti essere (liberi dal tempo, dalla schiavitù di un padrone tanto terribile quanto inesistente), e ciò che purtroppo potremmo diventare nel nostro futuro di uomini (macchine infernali dai limiti quasi infiniti, esseri simili a dèi ma con lo sguardo fisso verso la conquista di un potere che in realtà appartiene ad altri)
Registrato: Dec 13, 2007 Messaggi: 589 Località: Roma Piramide
Inviato: Mer Mar 11, 2009 12:48 pm Oggetto:
Il problema, secondo me, sta nell'uso o meno della nostra parte razionale: che l'uomo si ponga degli obiettivi per migliorare se stesso e far progredire l'umanità è iscritto nel suo essere più profondo per volontà del suo Creatore.
Questa spinta profonda ha costituito il motore che ha alimentato la ricerca dei pensatori, degli scienziati, di ogni uomo di buona volontà che ha lavorato per la propria famiglia e per la propria comunità.
Il problema subentra nel momento in cui questa pulsione profonda non viene più correttamente indirizzata verso la crescità comune ma diviene lo strumento per soddisfare l'individualismo esasperato, tipico di questi nostri tempi: la prestazione esasperata, frutto dell'assunzione di sostanze dopanti, è figlia di questa mentalità, apparentemente vittoriosa nella nostra epoca. "Mens sana... In corpore sano" dicevano i nostri avi, 2000 anni fa. Oggi, forse, avremo corpi sani ma le menti in che condizione si trovano?
Registrato: May 07, 2007 Messaggi: 789 Località: Svizzera
Inviato: Mer Mar 11, 2009 6:33 pm Oggetto:
Sono stato per mare e la mia vita e' sempre stata un po esagerata,pericolosa.
Leggendo la lettera di Massimo,mi sono venuti i brividi.
Sono un uomo un po orso,ma mi picciono gli amici,ma provo una grande ammirazione per le persone che compiono delle vere e proprie imprese,ai limiti della propria vita.
Se chiudo gli occhi e penso alla notte buia,con 40 nodi di vento onde alte 7/10 mt,il freddo,il non lavarsi,un piccolo incidente che puo' capitarti,metterti dei punti,ecc ecc.
Queste persone non lo fanno per sport,ma per misurarsi sempre costantemente con se stessi.
Hanno dell'adrenalina smisurata,se non compiono delle imprese al limite della morte non si sentono realizzate.
Mi sono immerso in quasi tutte le isole del Mediterraneo, raggiungendo profondità, che le teorie sulla concentrazione dell'ossigeno nei nostri tessuti dovuta alla alta pressione, lo considerano velenoso; e sono qui a pedalare con voi. Sono passati tantissimi anni e non ne ho mai parlato. Non sono un uomo speriocolato e sprezzante del pericolo, ma ricordo ancora un'immersione ad oltre settanta metri di profondità a punta San Paolo ad Ustica, effettuata solamente con bombole caricate ad aria. Ho impiegato più di un'ora per la sola risalita e relativa decompressione, ma il trovarmi in quella condizione proibita ai più mi ha regalato un'emozione straordinaria che non si dimentica. Non so bene quale sia la molla che mi spingeva a raggiungere tali profondità, ma in fondo al mare, a quelle profondità ho vissuto momenti straordinari ed irripetibili.
Registrato: Dec 13, 2007 Messaggi: 589 Località: Roma Piramide
Inviato: Gio Mar 12, 2009 12:17 pm Oggetto:
guerrierodalfierocipiglio ha scritto:
Mi sono immerso in quasi tutte le isole del Mediterraneo, raggiungendo profondità, che le teorie sulla concentrazione dell'ossigeno nei nostri tessuti dovuta alla alta pressione, lo considerano velenoso; e sono qui a pedalare con voi. Sono passati tantissimi anni e non ne ho mai parlato. Non sono un uomo speriocolato e sprezzante del pericolo, ma ricordo ancora un'immersione ad oltre settanta metri di profondità a punta San Paolo ad Ustica, effettuata solamente con bombole caricate ad aria. Ho impiegato più di un'ora per la sola risalita e relativa decompressione, ma il trovarmi in quella condizione proibita ai più mi ha regalato un'emozione straordinaria che non si dimentica. Non so bene quale sia la molla che mi spingeva a raggiungere tali profondità, ma in fondo al mare, a quelle profondità ho vissuto momenti straordinari ed irripetibili.
enzocarrino
guerrierodalfierocipiglio.
E ci credo Enzo che hai provato "momenti straordinari" era di sicuro ... "l'effetto Martini"
(per i non addetti ai lavori: quella sensazione di ebrezza indotta dalla narcosi da azoto che coglie il sommozzatore quando respira aria in profondità: ogni 10 metri = 1 Martini. A 70 metri di profondità è come aver bevuto 1 bottiglia di Martini!)
Mi sono immerso in quasi tutte le isole del Mediterraneo, raggiungendo profondità, che le teorie sulla concentrazione dell'ossigeno nei nostri tessuti dovuta alla alta pressione, lo considerano velenoso; e sono qui a pedalare con voi. Sono passati tantissimi anni e non ne ho mai parlato. Non sono un uomo speriocolato e sprezzante del pericolo, ma ricordo ancora un'immersione ad oltre settanta metri di profondità a punta San Paolo ad Ustica, effettuata solamente con bombole caricate ad aria. Ho impiegato più di un'ora per la sola risalita e relativa decompressione, ma il trovarmi in quella condizione proibita ai più mi ha regalato un'emozione straordinaria che non si dimentica. Non so bene quale sia la molla che mi spingeva a raggiungere tali profondità, ma in fondo al mare, a quelle profondità ho vissuto momenti straordinari ed irripetibili.
enzocarrino
guerrierodalfierocipiglio.
E ci credo Enzo che hai provato "momenti straordinari" era di sicuro ... "l'effetto Martini"
(per i non addetti ai lavori: quella sensazione di ebrezza indotta dalla narcosi da azoto che coglie il sommozzatore quando respira aria in profondità: ogni 10 metri = 1 Martini. A 70 metri di profondità è come aver bevuto 1 bottiglia di Martini!)
Ero (mbriaco). Qualche malignone....potrebbe dire che non l'ho ancora smaltita
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